Benessere Emotivo

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Benessere emotivo e benessere fisico

D: Come fare a raggiungere il benessere emotivo lavorando su noi stessi in modo consapevole?

A. Mazzoldi - Consolazione - Benessere Emotivo attraverso la nostra parte consapevole (partic)
A. Mazzoldi – Consolazione – Benessere Emotivo (partic)

Il corpo umano si sposta di continuo nell’ambiente alla ricerca della posizione più comoda e del maggior benessere possibile.

È qualcosa di non consapevole, di istintivo che ci fa scegliere la meta della nostra gita o la posizione del tavolo al ristorante o ancora come appoggiare il piede a terra per rimanere in equilibrio o per trovare la posizione meno dolorosa se ci sono callosità.
Se si ascoltasse di più, poiché esso “sa” che cosa è bene per noi in quel dato momento, si potrebbe vivere senz’altro meglio e più in salute.
Ma questo succede raramente e, fin da piccoli, si è imparato a sottomettere la parte istintiva e saggia alla parte razionale che erroneamente consideriamo consapevole. Essa in genere non accetta di buon grado di essere limitata nemmeno dalle necessità fisiologiche ed emotive.

Il controllo sul corpo tende a prevalere sulle sue reali esigenze e necessità e non è sempre facile trovare un equilibrio, che permetta di fermarsi prima di quando “non se ne può più” e di rinunciare a spingersi fino all’eccesso, evitando così di arrivare fino all’inestetismo o, peggio ancora, alla malattia.
Ma perché succede?

Il corpo fisico e l’emotività sono strettamente connessi

Il primo, più pesante e denso, è modificato e quasi “scolpito” dalla seconda, che è composto di energia più sottile.
Basta osservare un bimbo piccolo, nel quale il divenire emotivo si sviluppa veloce e libero, per notare l’elasticità e la morbidezza dei suoi tessuti e poi guardare al vecchio che, pur subendo l’usura del tempo, troppo spesso soffre di acciacchi che non derivano da essa.

Le emozioni (e, soprattutto, i blocchi emotivi) possono trasformare il corpo fisico, in meglio o in peggio e, siccome esso è la macchina che si usa per vivere in questo livello, meglio funziona e meglio si vive.
Anche con le emozioni cerchiamo, senza rendercene conto, l’ambiente che più ci piace o che più ci rassicura e tentiamo di mantenerlo il più a lungo possibile, anche a discapito del nostro benessere interore.

Malessere emotivo

Ci può capitare di vedere dalle persone che abbiamo voglia e piacere di incontrare in certi momenti. È la loro energia con la quale desideriamo entrare in contatto, mentre ne evitiamo altre.
Ma come si reagisce alle emozioni che abitano e si muovono all’interno di noi? Quelle che contribuiscono a creare il nostro malessere, o benessere?

Dalle persone o dagli ambienti che non piacciono ci si può allontanare, ma da sé stessi no.
Ci si difende negando il malessere emotivo, distraendosi in ogni modo possibile, superficializzando. Ma l’energia emotiva ignorata si accumula e crea danni anche al corpo fisico. Noi lo usiamo spesso come se fosse una diga per contenerla.

Benessere psicofisico e introspezione

Attraverso il corpo fisico si può risalire al disagio emotivo.
Esistono scuole che insegnano a “leggere” la postura e i segni sul corpo fisico come un libro aperto. La stessa medicina cinese si basa sull’inscindibile legame tra fisicità e stato emotivo.

Tuttavia, anche con esercizi fisici e manipolazioni particolari e cure mirate – vale a dire intervenendo sul corpo fisico – è possibile portare sollievo e ristabilire un certo equilibrio. Se però non si fa un lavoro consapevole sulle emozioni, che sono la causa prima di ogni malessere, il malessere tornerà a ripresentarsi.

Non è facile riuscire a gestire le proprie emozioni. Se sono libere, ci portano al benessere. Ma se le blocchiamo, esplodono come bombe. Si vive un po’ in uno sballottamento emotivo continuo, nel tentativo di evitare le emozioni fastidiose, come paura e insoddisfazione. Le si dirotta su altre più rassicuranti, ma che troppo spesso portano fuori dalla realtà emotiva nella quale viviamo.
Detto in parole povere, ci si comporta in modo poco consapevole, come un disperato alcolista che si racconta che, quando lui lo vuole, smette subito di bere.

Ma è la realtà emotiva che comanda e, ignorandola se ne pagano le conseguenze.
Si può perdere energia stancando il corpo, con lo sport o col lavoro frenetico (i bambini piangono prima di addormentarsi). Questo può servire a sfiatare il palloncino quel tanto da impedirgli di scoppiare. Si è però sempre a rischio perché, appena un incidente o altro ci costringe all’inattività, l’emozione torna a farsi sentire.
Ci sono alcool e droghe, ma il loro uso ci debilita.

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