Il Narrativo in Arte Introspettiva

La mia interpretazione del narrativo parte da una domanda: che cos’è l’arte introspettiva?

Tecnicamente è un’arte figurativo/narrativa la cui peculiarità risiede in ciò che rappresenta. Essa va oltre alla mera posa delle figure dei dipinti. È uno spettacolo che si sta “recitando” sulla tela.

Che cos’ha d’importante questo spettacolo?

Il suo simbolismo viene subito recepito e compreso dal nostro inconscio. Esso va a toccare in ogni spettatore un eventuale punto sensibile, un nervo un po’ scoperto, un disagio che prude dentro e che proprio per questo, si tiene nascosto, ma che continua a rodere.

Questo succede perché ciò che è rappresentato nel quadro è il modo nel quale si è organizzata la propria vita. La scena che ci appare rappresentata nel quadro svela in base a quale intenzione profonda e dimenticata, si sta procedendo, spesso alla cieca.

Quelle rappresentate sono storie e come tali vanno viste. Come tutte le storie, esse contengono un insegnamento.

Ci raccontano come la storia ebbe inizio, come si scelse un personaggio. Svelano poi in che modo si sono concatenate situazioni e avvenimenti. Ci chiariscono come questi vadano compresi e superati. Tutto questo ci dà una possibilità di aprire la comprensione. Il modo nel quale si sceglie di procedere porterà a delle conseguenze, a volte felici, altre infauste.

Aurora Mazzoldi - Musica - acrilico su tela
Aurora Mazzoldi — Musica — acrilico su tela

È la storia della vita.

Aprire la Comprensione

Il narrativo è un settore molto vasto. Esistono molte possibilità di trasmissione per chi vuole raccontare o raccontarsi: un narrativo parlato, scritto, rappresentato attraverso le figure e i disegni e anche per mezzo della mimica, del gesto o della danza, con l’alfabeto morse o con la musica, naturalmente.

Questi sono i modi di trasmissione più immediati, visibili, che colpiscono e impressionano i nostri sensi. Ci sono però anche modi più sottili che noi usiamo continuamente senza nemmeno rendercene conto.

Noi emettiamo messaggi telepatici di ogni tipo, comunichiamo energeticamente con gli altri. Allo stesso modo riceviamo i messaggi degli altri. Ma il più delle volte mettiamo dei filtri tra noi e quello che ci arriva, così da captare soltanto quello che siamo disposti a lasciar passare.

Anche quando leggiamo un libro ci sono dei capitoli che capiamo meglio o che ci rimangono più impressi. Questo non dipende dalla nostra cultura generale o dal nostro quoziente intellettivo, ma da quanto quello che leggiamo ci piace o no, quanto solletica la nostra curiosità e il nostro interesse e, soprattutto, quanto ci coinvolge emotivamente.

Alla fine si tratta di chiudere o aprire la comprensione, quasi fosse un anello che noi allentiamo o stringiamo a nostro piacere.

Ma che cosa comanda questa valvola?

Le Scelte

Abbiamo fatto delle scelte, che ne siamo consapevoli o no. Anche se poi, col tempo, lo abbiamo dimenticato, è scattato comunque un meccanismo che garantisce il loro realizzarsi.

Dunque, di conseguenza alle nostre scelte ci siamo prefissati delle mete, abbiamo assunto dei ruoli e siamo entrati in alcuni giochi, vale a dire in certi tipi di rapporti.

Ora, inconsciamente o no, tutto quello che ci serve per garantire uno sviluppo alle nostre scelte lo lasciamo passare, aprendo la valvola. Per tutto quello che lo impedisce oppure lo ostacola scatta invece la chiusura. La comunicazione diretta, attraverso un quadro di Arte Introspettiva, può perciò aiutare ad aprire la comprensione.

Quello che ci succede con la lettura ci succede anche con le immagini.

Copertina del libro "Il Potere delle Scelte Mirate" di Luis Pisoni e Aurora Mazzoldi

Narrativo e Possibilità di Comunicazione

Fra le possibilità di comunicazione con gli altri la pittura è la più forte. Viene recepita anche da chi non parla quella lingua e non è di quella cultura.

La lingua egiziana antica è stata decifrata grazie alla stele di Rosetta, che riportava lo stesso testo anche in greco antico, lingua a noi nota. Invece i disegni degli uomini preistorici sono stati compresi subito.

La vista dell’immagine agisce in maniera più forte perché ha un impatto emotivo diretto, mentre la lettura deve passare attraverso la decodifica cerebrale.

Anche le immagini fanno parte di quelle onde vibratorie nelle quali siamo immersi e dalle quali peschiamo quelle che ci servono per costruire quello che siamo.

Noi operiamo le nostre scelte e le nostre scelte ci condizionano.

Diventarne consapevoli ci aiuta a programmare al meglio la nostra vita.

Certo, il problema di ognuno di noi non si risolve davanti a un quadro. Ma come pensiamo di venirne a capo se non accettiamo di prenderne coscienza?

Vederlo e riconoscerlo dentro di noi è il primo passo verso la soluzione. I quadri di arte introspettiva ci offrono degli stimoli da cui partire.

La lettura di un quadro narrativo è molto soggettiva. È determinata, a parte i canoni vigenti e prestabiliti, dai filtri che la persona usa o mette in atto.

Ciò che il pittore introspettivo racconta nei suoi dipinti fa parte del suo vissuto. Lui narra quello che ha imparato ad ascoltare e a comprendere dentro di sé. Ciò che propone sono scorci dei suoi meccanismi emotivi, che ha colto con un’attenta e calma osservazione dei suoi processi interiori.

I miei quadri sono capitoli del romanzo della mia vita, tanti momenti che possono essere uno diverso dall’altro, ma ognuno racconta uno stato d’animo e un’esperienza vissuta.

Aurora Mazzoldi