Spirito di Opposizione

Lo spirito di opposizione

“Lo Spirito di Opposizione” di Tiziana De Biasio.  Conferenza on-line del 21/01/2021 per la rubrica “L’Angolo del Libro” dell’Osservatorio Interiore.

03 Come fare introspezione?

Il ciclo di incontri “L’angolo del libro” che quest’anno viene proposto dalla nostra associazione, prevede come nuovo strumento di ricerca la “frase chiave”. È dunque su una frase in particolare che oggi vorrei proporvi le mie riflessioni. Si tratta di un aforisma del grande ricercatore e Mistico russo Georges Ivanovič Gurdjieff.

Quello che vi dirò riguarda anni di lavoro e ricerca interiore.

Cercherò dunque di descrivere il percorso che ho intrapreso più di vent’anni fa, percorso che sto portando avanti con sempre maggiore convinzione e che è stato possibile anche attraverso lo stimolo che su di me hanno esercitato quelle parole di Gurdjieff che tra poco leggerete. La prima volta che mi accorsi della loro esistenza, stavo riordinando i miei libri e i fascicoli dei corsi che avevo frequentato e che da tempo non rileggevo. Mi cadde lo sguardo su una serie di aforismi del grande mistico russo Gurdjeff e in particolare venni attratta da quello che tra poco vi leggerò.

Mi sembrava di aver già letto qualcosa di simile ma solo in quel momento di particolare lucidità e concentrazione capii cosa intendesse dire. Fu come trovarsi di fronte a un muro e avere la sensazione di non poter proseguire se non facendo attenzione a ciò che stavo leggendo.

La frase è la seguente:

LO SPIRITO DI OPPOSIZIONE 

“Ricordati che sei venuto qui perché hai capito la necessità di lottare contro te stesso e soltanto contro te stesso.

Sii grato, dunque, a tutti coloro che te ne forniscono l’occasione”.

Vi chiedo di concentrarvi sulla prima parte della frase. Quella fino al primo punto. Per comprendere bene l’impatto che quelle parole ebbero su di me è necessario che descriva che cosa avevo pensato fino a quel momento e a che punto era la mia comprensione della realtà!

In balìa degli eventi

Nel tempo avevo sviluppato l’idea che la mia vita e il destino dell’uomo fossero tutto un prendere colpi, lottare, sopravvivere e poi gioire ed entusiasmarsi nei momenti di tregua. Un ringraziare o maledire il destino per quello che inopinatamente arrivava in un susseguirsi continuo di colpi di scena senza una logica, senza un ordine, senza un perché!

Nonostante tutte le mie letture e le ricerche approfondite non avevo trovato risposte soddisfacenti alle domande esistenziali che fin da molto giovane mi ero posta:

perché sono qui? Che senso ha la vita?

Tutto mi sembrava misterioso, a volte benevolo a volte maledetto ma sempre in mano all’invisibile, quell’invisibile che nei momenti di gioia percepivo come magnifico e in quelli più duri come inutilmente crudele! Ero affascinata e allo stesso tempo spaventata che ci fosse una specie di sfida tra me e qualcuno a cui dovevo dimostrare forza e intelligenza nell’affrontare ciò che il destino mi riservava.

Nonostante amassi la vita e fossi spesso entusiasta per ciò che mi capitava ritenevo ingiuste e inaccettabili la paura, il dolore, la solitudine e tutto ciò che mi faceva soffrire! Vivevo insomma nella convinzione di essere in balia degli eventi e di aver subito un’ingiustizia di fondo nel momento in cui ero stata buttata qui su questo pianeta, piccola, nuda, indifesa, senza memoria del luogo da dove venissi né del perché fossi qui a combattere, senza conoscere le regole né il gioco che stavo giocando. La cosa che in assoluto mi faceva più arrabbiare era il non avere alternative:

o così o morire.

EH NO! NON ERO CERTO IO QUELLA CON CUI ERO VENUTA QUI A LOTTARE!!!

Questa visione mi permetteva di attribuire tutto ciò che succedeva a qualcosa di incontrollabile che rimaneva fuori dalla mia volontà e dai miei desideri. Io mi sentivo responsabile soltanto del tipo di REAZIONE che avevo di fronte alle situazioni e non del loro manifestarsi nella vita reale! L’importante era dimostrare a me, agli altri, al destino, che ero forte e che non avevo paura, anche se dentro a volte la paura era grande e la schiacciavo sfidando la sorte.

Mi limitavo quindi a giudicare soltanto la mia capacità di reagire agli eventi con più o meno successo

MA LA CAUSA, LA RESPONSABILITA’ DI CIO’ CHE MI SUCCEDEVA NON ERA MIA.

Per sintetizzare la mia visione della realtà vi propongo una citazione che ho trovato nel nuovo libro di Luis Pisoni e Aurora Mazzoldi (i nostri storici ricercatori dell’Osservatorio Interiore) “Il Potere delle Scelte Mirate” appena uscito. Per chi lo ha già, la citazione e a pag 142:

“Poh! Disse Giove, incolperà l’uom dunque sempre gli Dei?

Quando a sé stesso i mali fabbrica,

dei suoi mali a noi dà carco

e la stoltezza sua chiama destino!” (Omero – Odissea libro 1.33)

Come commentano gli autori: non sempre siamo convinti, come non lo erano gli antichi, di essere gli artefici della nostra sorte! Ora, la frase di Gurdjeff, faceva tremare le fondamenta del mio castello e il gioco del dare la colpa e la responsabilità del mio destino a qualcos’altro diverso da me rischiava di non funzionare più!

Fine della Parte 1

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Tiziana De Biasio
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