Attraverso il caos emotivo

Attraverso il caos emotivo (Licia)

11 Come entrare in profondità dentro di noi

Spesso, facendo correre la penna sul foglio o le dita sulla tastiera, saltano fuori risposte o soluzioni che mi aiutano a dare senso a ciò che faccio e che provo. Così ho pensato di scrivere sul sito dell’Osservatorio, queste mie sensazioni.

Ansia di sbagliare

Aurora Mazzoldi - Jane - acrilico su pannello telato. Per la pagina sul caos emotivo dell'Osservatorio Interiore
Aurora Mazzoldi – Jane – acrilico su pannello telato

In questo periodo di ricerca interiore ho notato che quando mi si presenta una domanda (soprattutto se si tratta di cose importanti) nella mia testa, (dopo lo stimolo della domanda) mi si aprono più finestre contenenti le risposte. Io rispondo scegliendone “automaticamente” una che in quel momento mi pare sia adeguata. Soltanto che poi mi rendo conto di non avere risposto o agito in modo lucido o coerente.
Evidentemente dentro quell’ “automaticamente” c’è una falla, o ansia nascosta che mi fa sbagliare.

Quando ho compreso di aver probabilmente sbagliato – cioè il non aver risposto in modo adeguato, corretto o completo, di aver svolto un compito a metà magari dimenticandomi quasi cosa stavo facendo- mi sento una incapace e mi rendo conto che io correlo le cose più per casualità che per scelta consapevole.

Autocritica o autodeprecazione?

Così la mia autostima scende in basso.
Sembra che in un botto tutto venga a galla, le mie paure, la mia timidezza. Le cose che ho sempre fatto in modo disinvolto (o forse in modo automatico), ora stanno diventando difficili.

È evidente che dopo una vita trascorsa a cercare di nascondere esperienze che avrei voluto eliminare definitivamente, qualche cosa prima o poi sarebbe emersa.
Sono consapevole che questo sia giusto che accada per darmi modo di conoscere la mia parte più profonda, per far si che io la “senta”, la accolga e poi la lasci calmare… – Grazie alla ricerca introspettiva sto imparando a capire il “sentire” e a distinguere ciò che si mobilita dentro e fuori di me. Grazie a questo percorso  sento che c’è un evoluzione in positivo -.
Certo a volte mi sommerge  l’ansia di sbagliare qualsiasi cosa io cominci a fare.

La fase del tilt

Perché mi perdo dentro ad una sorta di vuoto. È come se i miei neuroni si disconnettessero fra di loro e si riconnettessero poi, creando una traccia diversa da prima.
Io spero che sia la fase del “Tilt” che smuove i vecchi schemi, un volo adrenalinico, ma che poi riprenda quota su una scia nuova e magari migliore.
Forse in questo periodo di elaborazione sono particolarmente vittima e giudice. Talvolta sento molta rabbia.. e spesso la mia parte “sabotatrice” mi fa sentire bloccata, confusa e insoddisfatta di me stessa.

Mi da fastidio sentirmi confusa. Poi però riuscendo a calmare la superficie mossa da tutte queste onde sabotatrici, riesco a scorgere sul “fondo”, un raggio di luce… e questo mi fa sentire che sono sulla strada giusta… LA MIA STRADA.

Licia

Paura del caos interiore (Aleramo)

La vita è spesso caotica. Il caos ci accompagna dappertutto. In tempi passati cercavo di liberarmene. Non potevo sopportarlo e ammiravo le persone sempre calme, tranquille. Niente che potesse toccarle.

“Perché non sono anch’io come loro? Che cosa faccio di sbagliato per essere continuamente assalito da pensieri ed emozioni che non riesco a controllare in nessun modo?” mi dicevo. Mi sentivo spesso sbagliato, inutile, caotico…

Poi, un giorno, ho detto a me stesso: “quando guardi un film, ti piace che sia tranquillo, misurato, ripetitivo? Ti dà fastidio se qualcuno alza la voce, se ci sono discussioni, o anche lotte fra i protagonisti?”

E’ stato un lampo! La visione di me stesso è molto cambiata da allora. Prima  avevo paura di guardarmi dentro, di scoprire il mio caos interiore, le mie lotte. Dopo, avevo cominciato a provare interesse per quel caos. Avevo un film interiore che non era piatto, uniforme, noioso, morto. Un film che potevo guardare sempre, che mi accompagna per tutta la vita…

Era il mio caos interiore che era sbagliato o era la mia mania di imporre l’ordine dove non ci deve essere?

Aleramo

 

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