Il rapporto con la vita

Qual’è la forma del nostro rapporto con la vita?

In questo sito c’è già una pagina che parla della spirale come simbolo che sta alla base di molti quadri di arte

Aurora Mazzoldi, L'aquilone (pittura acrilica). - pagina sul rapporto con la vita., basato sulla spirale interiore
Aurora Mazzoldi, “L’aquilone” (pittura acrilica).

introspettiva, ma mi sembra un argomento che non sarebbe male approfondire di più.
La parola spirale fa subito pensare a un insieme di situazioni o eventi in movimento, che crescono via via d’importanza. Si espandono.

Ma cosa ha a che fare una spirale con la nostra vita, con l’introspezione e con noi stessi?

La spirale interiore collega situazioni ed emozioni

Volendo restare vicini alla definizione data, si potrebbe dire che i nostri “movimenti emotivi interiori” si espandono e si agganciano alle situazioni esterne.  Danno loro vigore e ne creano di nuove.

Interno ed esterno sono uniti da una spirale energetica in continuo movimento e s’influenzano l’un l’altro.
Mi alzo al mattino con il desiderio di una bella corsa sul prato, a piedi nudi. Ma fuori piove a dirotto e mi prende il magone.
Allora telefono a un’amica per trovarmi con lei in qualche bar, ma lei non risponde e mi irrito.
Subito dopo si alza mio figlio e si siede davanti a me con l’aria vagamente ebete di chi non ha ancora deciso se svegliarsi o no. Lo aggredisco: “Vai a lavarti la faccia! Sembri uno zombi!” E tutto perché piove.

Reagisco agli stimoli esterni

Non è soltanto meteoropatia la mia. Sto reagendo pedissequamente agli stimoli che mi arrivano da fuori (la pioggia, il silenzio dell’amica, l’aria assonnata di mio figlio).
Questi agganciano in me quelle emozioni che in quel momento sono più sensibili e pronte a scattare.
Tutto succede automaticamente, un botta e risposta non mediato. Tutto è in mano al caso.
La maggior parte delle persone vive così, senza preoccuparsi di “darsi una direzione”.

Certo, ognuno prende le proprie decisioni e fa le sue scelte, ma anche queste subiscono l’influenza, quando non l’ingerenza, dell’esterno. Dall’ambiente nel quale si vive, alle persone che si frequentano, alla moda del momento e agli schemi sociali e familiari.
Senza trascurare le nostre stesse abitudini, che non siamo certo disposti a sacrificare (per approfondire questo argomento vedi i capitoli relativi nel libro Il Potere delle Scelte Mirate).
Nel nostro rapporto con la vita la spirale non si ferma mai ed è un canale di comunicazione sempre aperto.

Consapevolezza e chiusura

Non è che non me ne rendo conto, ma non posso dire di esserne consapevole.
Lo so perché, con un minimo di attenzione, vedo che certe reazioni emotive fanno scattare in me una chiusura. E questo, sia che mi arrivino dall’esterno (per esempio la rispostaccia di mio figlio), sia che le senta dentro di me (un improvviso senso di colpa alla sua reazione),
Se chiudo vuol dire che mi voglio difendere e dunque c’è qualcosa che mi sta colpendo, che mi irrita o che mi dà fastidio.
Così chiudo alla reazione di mio figlio rifugiandomi in un atteggiamento di offesa: “Non rispondere in quel modo a tua madre!”

La reazione è automatica

Ho eretto un muro di durezza e superiorità per non dover mettere in questione il mio comportamento. O, magari, l’ho eretto per mantenere una distanza-di-ruolo tra noi che mi garantisca il potere e mi giustifichi.
È evidente l’influenza che può avere la spirale sul mio mondo emotivo.
Ogni attimo della mia giornata sono bombardata da stimoli di ogni tipo. È vero che funzionano come una calamita. Infatti, io reagisco soltanto a quelli che mi attirano, che mi permettono di sfogare un surplus di energia emotiva, ma non controllo questo processo. Funziona in automatico.

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