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Psicologia Introspettiva

a cura di

Antonella Giannini - Gruppi di Psicologia Introspettiva
Antonella Giannini
psicologia introspettiva attraverso le tele

Diamo qui alcuni cenni sull’origine e sull’evoluzione della psicologia e, in particolare, della psicologia introspettiva. Poi descriveremo la collaborazione fra Arte, Psicologia e Introspezione.  Vedremo come questi siano strumenti validi per ritrovare il Benessere Emotivo.

Psicologia — dalle origini a Wundt (Parte 1)

La parola psicologia fu usata per la prima volta nel XVI secolo dal filosofo Melatone. Ma della psiche considerata come anima, soffio vitale, parte immateriale dell’essere umano, sede di pensieri, di desideri, e di intenzioni, ne avevano già parlato Platone, Aristotele e molti altri filosofi.

Durante i secoli, gli oggetti e i metodi della psicologia sono stati molteplici. Hanno anche dato luogo a contrasti tra gli studiosi, a cominciare dal problema, che si presentò a metà dell’Ottocento, in pieno positivismo scientifico, se la psicologia potesse essere considerata una scienza.

Lucas Cranach il Vecchio - 1. Originally uploaded to en.wikipedia 2. The Bridgeman Art Library, Object 228519
Filippo Melatone, ritratto da Lucas Cranach il Vecchio – 1. Originally uploaded to en.wikipedia 2. The Bridgeman Art Library, Object 228519

L’esigenza di scientificità e di rigore che è comune alla matematica e alle più progredite scienze della natura, tenta di affermarsi, tanto nelle premesse metodologiche che nelle situazioni sperimentali, della psicologia.

“Kant, d’altro lato, raccogliendo e proseguendo le critiche degli empiristi inglesi per quel che riguarda la possibilità di una psicologia filosofica o razionale, di carattere aprioristico-deduttivo, “aveva negato anche la possibilità di una psicologia empirica. Egli risolveva quest’ultima in una antropologia descrittiva, esclusa dall’ambito delle vere scienze, in quanto di carattere elencatorio e classificatorio.

Nei Metaphysische Anfangsgründe der Naturwissenschaft (Primi principi metafisici della scienza della natura, 1786), Kant sostenne che deve rimanere sempre lontana dal grado di una scienza della natura, propriamente degna di questo nome, la dottrina empirica dell’anima (…) poiché la matematica non è applicabile ai fenomeni del senso interno e alle loro leggi”.

Ludovico Geymonat; Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico, VI – Dall’Ottocento al Novecento, Capitolo secondo: La Nascita della Psicologia Scientifica di Franca Meotti.

Nella seconda metà dell’Ottocento cominciarono ad affermarsi le prime scuole psicologiche. Esse si basavano prevalentemente su interessi di neurologia e fisiologia del sistema nervoso. La prima affermazione della psicologia come disciplina autonoma, con un proprio oggetto e propri metodi e strumenti quantitativi di misurazione, risale al 1879, con il Laboratorio di Psicologia Sperimentale di Lipsia, fondato da Wilhelm Wundt.

Introspezione Formativa

Wilhelm Wundt, il padre della Psicologia Introspettiva

Ed è proprio con Wundt che nasce la prima Psicologia Introspettiva. La metodologia di ricerca che utilizzata lo psicologo tedesco, era detta introspezione formativa. Era basata sullo studio descrittivo delle sensazioni che il soggetto sperimentale provava nelle varie fasi. Tale soggetto, veniva sottoposto ad uno stimolo esterno che lo psicologo poteva controllare. Poi il soggetto aveva il compito di descrivere i processi sensoriali provati e percepiti con minuziosa cura.

Per Wundt era di fondamentale importanza che si riuscisse a studiare le funzioni elementari della mente (come sensazione e percezione) in modo scientifico. Questo per conferire la necessaria oggettività e autorevolezza alla psicologia.

L’Introspezione formativa di Wundt fu molto criticata da numerose scuole di pensiero dell’epoca. I detrattori ritenevano inadatta tale metodologia per lo studio dei processi inconsci (che a quel tempo non erano considerati come oggetto dello studio della psicologia). La ritenevano anche incapace di cogliere i processi psichici superiori. Perché esprime non ciò che realmente avviene, ma piuttosto come il soggetto pensa che la cosa sia avvenuta.

 

A fronte di tale opposizione Wundt si arrese. Abbandonò questa metodologia di ricerca, aderendo alla mentalità positivistica. Preferì cercare un nuovo mezzo sperimentale più oggettivo, misurabile e standardizzabile.

L’Introspezionismo Sperimentalistico di Titchener

Titchener. By author died more than 70 years ago - http://www.sepsych.org/titchrner.htm, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3372672
Ritratto di Edward Titchener. By author died more than 70 years ago – http://www.sepsych.org/titchrner.htm, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3372672

In vece sua iniziò a muoversi Edward Bradford Titchener, un esponente dello strutturalismo. che era discepolo di Wundt.  Era convinto che l’introspezione fosse il metodo migliore per uno studio della mente.

Titchener considera l’Io e il Sé una dimensione non sottoponibile all’indagine sperimentale, e quindi estranea alla psicologia scientifica. Lo scopo dell’indagine psicologica consiste nel descrivere i contenuti della coscienza e nell’evidenziare le leggi e gli schemi che determinano il loro combinarsi e il loro susseguirsi. “L’introspezione è l’unico metodo che caratterizza la psicologia rispetto alle altre scienze.

I dati empirici oggettivi (rilevabili dall’esterno del soggetto, come i comportamenti) diventano psicologici soltanto se e nella misura in cui possono essere interpretati alla luce dell’introspezione.

Nelle intenzioni di Titchener, l’introspezionismo sperimentalistico è il vero e unico criterio che differenzia la psicologia scientifica dalla psicologia razionale pre-scientifica.”
https://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Titchener

 


Ecco così che dal 1879 al 1905, la psicologia Introspettiva, malgrado numerose vicissitudini e variegate conflittualità tra studiosi, è riuscita a sopravvivere.