Scegliere lo Psicologo

“Dottore, sto male! Cosa mi succede?”

Scegliere lo Psicologo per curare il malessere, "Disperazione" - pittura acrilica di Aurora Mazzoldi.
“Disperazione” — pittura acrilica di Aurora Mazzoldi

Quando una persona prende in considerazione l’idea di rivolgersi a un terapeuta?

Solitamente in seguito ad un trauma (o una crisi) o comunque dopo un cambiamento non desiderato nella propria vita.

Oppure quando il nostro corpo (malgrado la forza di volontà) non riesce più a gestire il malessere interiore e lo trasforma in una sintomatologia evidente, ossia fino all’insorgere di un disturbo psicologico conclamato (depressione, ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari… e molto altro).

Prevenzione Psicologica

Molti di noi terapeuti, cercano di praticare la prevenzione, ma non è così semplice.

Certo i dentisti, gli oncologi, e gli altri professionisti sanitari, non fanno difficoltà a convincere gli individui dell’importanza della prevenzione, per evitare malattie gravi ed irreversibili.

Ma allora perché gli psicoterapeuti non riescono a far passare il concetto che è fondamentale lavorare su sé stessi perché alla stregua delle patologie fisiche, i malfunzionamenti interiori portano comunque a stare male a lungo termine, se non si correggono?

Quando i pazienti arrivano da me, molto spesso “il danno è fatto”. È accaduto qualcosa di molto grave che ha distrutto le loro vite e la loro serenità interna.

Quello che io cerco di spiegare è che quel “crollo” non è nient’altro che l’accumularsi di anni di ripetizioni e consolidamento di schemi interiori disfunzionali.

Dal mio punto di vista, nulla accade realmente all’improvviso come frutto del caso, tutto quello che ci succede in realtà è sempre il RISULTATO DI PROCESSI ben definiti e consolidati nel tempo.

Processi caratterizzati da schemi interiori meccanici e ripetitivi, a cui sono preposte delle forze interiori specializzate (addestrate nel corso della nostra intera vita) ad impedirci di vedere dentro di noi, per comprendere la nostra REALTA’ interna.

Un Percorso di Crescita Interiore

Costruiamo un’esistenza intrisa di illusioni (o menzogne). Siamo i peggiori ingannatori di noi stessi, perché diveniamo estremamente abili a raccontarci le cose come vorremmo che fossero anziché iniziare un percorso di crescita interiore che ci porti ad accettare le cose così come sono.

Un po’ come se il nostro smisurato Ego cercasse di adattare il Mondo alle nostre esigenze anziché accettare con serenità quella parte di vita che non possiamo cambiare.

Ma allora siamo tutti dei potenziali pazienti?

In parte la risposta potrebbe essere provocatoria…ma potrei dire che dal mio punto di vista è spesso così.

Perché cresciamo con degli schemi educativi basati prevalentemente sulla nostra componente razional/mentale, ci riempiamo di regole, di decaloghi di comportamento, di strategie per essere come gli altri ci vogliono, accumulando rancore verso quelle parti di noi stessi che non collimano con tali aspettative.

E qui prende origine il germe del proprio personale malessere interiore, che poi, a seconda di quanto abili diventeremo a seppellirlo nella parte più profonda di noi, si farà sentire nel corso della vita.

Costruzione del Personaggio

Iniziamo a costruire il personaggio che andremo a interpretare durante la nostra intera esistenza, identificandoci interamente in esso, alienandoci dal nostro Essere e dal nostro Sentire Autentico.

Nella psicologia introspettiva che io esercito, si interviene certo, quando le persone stanno male, ma si cerca anche di lavorare preventivamente in modo da evitare questi epiloghi così pesanti.

La Ricerca degli Schemi di Comportamento Disfunzionali

Si intraprende un percorso di ricerca per “correggere” gli schemi che non ci portano a stare bene, sostituendoli con altri, più produttivi e vincenti.

Non è certo un percorso semplice, perché significa destrutturare un ammasso granitico, quale è la nostra personalità, consolidata e rinforzata nel corso degli anni, ma i risultati che si raggiungono sono talmente soddisfacenti da legittimare un tale impegno.

Antonella Giannini